PET THERAPY E POLITICHE SOCIALI
AL CONVEGNO ANNUALE APTEBA QUEST'ANNO RELAZIONERO'
SULL'AIUTO CHE GLI ANIMALI POSSONO DARE PER LE VITTIME DI BULLISMO
La Pet Therapy e gli atti di bullismo
I fenomeni di prepotenza dal 22% iniziale sono scesi al 12% a livello
dell’intera scuola, e addirittura al 6% nelle classi direttamente coinvolte. E
la maggior parte di questo risultato si è avuto già nel corso del primo dei tre
anni di progetto.
Lavorando sempre su intere classi (mai sul singolo!), mediante azioni positive,
un attività piacevole e gratificante, partecipando tutti insieme in maniera
cooperativa, lasciando libera espressione a animali e ragazzi,
e aiutandoli a cogliere comportamenti e atteggiamenti che ne inficiano le
relazioni. Perché qui sta la debolezza di molti giovani: nell’incapacità di
esprimere e riconoscere correttamente le proprie emozioni e di leggere quelle
altrui.
E i cani sono maestri quando si
parla di emozioni. Loro sono emozione allo stato puro. Sanno leggere in maniera
sottile il nostro stato emozionale e quello dei giovani che li attorniano
durante il progetto, vi si insinuano dentro e ne scardinano gli schemi. Senza
grossi ragionamenti, senza tempi eterni, ma subito, bruciando le tappe, senza
bisogno di parlare o di fare cose complesse.
Naturalezza, spontaneità, semplicità sono le parole chiave degli interventi che
li vedono protagonisti. Perché, come racconta Silvia Fusaro – educatrice di
distretto:
“l’animale ha il grande pregio
di semplificare e veicolare i contenuti e i messaggi che si desiderano far
arrivare ai ragazzi, poiché vengono
resi accessibili a tutti. Questo progetto presuppone infatti una bassissima
soglia di comprensione iniziale per diventare subito, già dal primo incontro,
un’esperienza prevalentemente emotivo-relazionale con un’immediata ricaduta sul comportamento e
sull’autocontrollo. E non c’è nessun
vantaggio per chi è più intelligente o più forte. L’esito positivo è alla
portata di tutti, anche di chi dispone di minori strumenti”.
Una sorta di livella…
“Aiutando i bambini ad entrare
in contatto col loro mondo interiore…si
crea un’atmosfera più pacifica e tranquilla all’interno delle classi, che
favorisce le relazioni con un effetto positivo anche sulla didattica” scrive
Vittorio Giacomin del ‘progetto Alice per una ecologia della mente’, come
riportato nel libro Giù le mani da Pierino” (Edizioni Amrita) di Daniela Muggia
e Emilia Costa.
“Quello che mi stupisce - dichiara uno degli insegnanti coinvolti nel
progetto – è che alla fine il successo del progetto è dato dal fatto che qui
si parla di sentimenti. E qui lo
dico con un po’ di amarezza…per molti ragazzi è forse l’unica occasione in cui
possono esternare i loro sentimenti senza paura di essere giudicati… L’animale
è un facilitatore, stimola passioni, stimola elementi positivi, stimola
sentimenti; e questo è quello che un po’, nella scuola, forse manca”.
E sulla capacità dell’animale di
trasformare stati d’animo e molto altro lo si desume dalle dichiarazioni dello
stesso dirigente: “La vivibilità all’interno dell’istituto è migliorata
decisamente. L’intera scuola è permeata da un clima di serenità…c’è qualcosa di
diverso, di nuovo nell’aria… I luoghi del conflitto, ora, sono fuori dai muri
della scuola”.
estratto da
https://www.gruppomacro.com/blog/crescita-personale/pet-therapy-efficace-anche-contro-il-bullismo
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